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Perchè scrivere un libro sul cammino

….. ma, qual’è la differenza tra camminare con questo metodo anziché correre o camminare con altre tecniche sportive?
….. non credo che si possa generalizzare, ma potremmo dire che il 2P/B sta al volo di un aliante come il correre o camminare cittadino sta a quello di un aereo supersonico.

………. Approfondendo il concetto di sindrome del terreno piano abbiamo tentato di correlarlo allo studio neuro- psico-motorio. Questo ci ha permesso di comprendere meglio quanto la mancanza di quegli ingressi podalici determinati dalla possibilità di camminare su “terreno vario naturale” abbia portato nell’uomo moderno ad una forma di “ignoranza percettivo-motoria”.


Se l’individuo è un’unità indivisibile mente-corpo-spirito, per il suo benessere non possiamo occuparci di una sola parte, non possiamo quindi basare il nostro benessere solo su una sana alimentazione collegata alla corretta attività fisica. Il bisogno di socialità richiede una buona gestione dei rapporti interpersonali che non deve spingerci ad interpretare un ruolo diverso da quello che effettivamente siamo. 


Per imparare a rilassare profondamente corpo e mente non servono complicati percorsi di meditazione orientale, la natura è e può essere la maestra ottimale. Probabilmente il nostro respiro è un ponte tra il volontario e l’involontario e non a caso è alla base sia delle attività fisiche che meditative.

Come giustamente osserva il Dalai Lama viviamo seminarcotizzati, impegnati come automi a raggiungere degli obiettivi che probabilmente non sono i nostri e non riusciamo a renderci conto che stiamo recitando una parte che non è la nostra. Darsi il tempo per acquisire quella necessaria consapevolezza, per fare le scelte che ci riguardano nel profondo, è l’unica strada per ritrovare quell’armonia e quell’equilibrio su cui costruire il nostro benessere. 

L’equilibrio emotivo si sviluppa nell’ambiente più idoneo al nostro sentire, permette una migliore gestione delle emozioni, migliora le nostre capacità di comunicazione favorendo le relazioni con gli altri, dobbiamo solo darci il tempo necessario. 

Il benessere fisico e psicologico sono una cosa sola che si riflette su un sistema immunitario più forte rendendoci più sani e longevi. Ci sono delle regole da seguire? Nulla di costrittivo altrimenti ci faremmo solo del male, però seguire dei suggerimenti che vanno indossati e personalizzati può essere utile.

La moderna società che vuol farci credere dogmaticamente alla tecnologia ci ha trasformato in tanti automi multifunzione con scarsa capacità di concentrazione e basso spirito critico. 

Le ricerche condotte dalla Dott.ssa Sandra Bond Chapman ci confermano quanto sia importante ritrovare sani stili di vita in cui la concentrazione su ciò che si fa in quel momento (qui ed ora) è la migliore meditazione possibile.

La Chapman spiega che il cervello è programmato  per far bene una cosa alla volta ed il controllo neuronale imposto da attività contemporanee oltre a  produrre risultati modesti e imprecisi, biologicamente aumenta la produzione di cortisolo. 

Pensiero veloce vs pensiero lento

Il pensiero veloce è inconsapevole, intuitivo, istantaneo, emozionale, sintetico, automatico, poco faticoso; il pensiero lento è consapevole, analitico, deduttivo, chiede concentrazione e fatica.

In questa società la maggior parte delle nostre decisioni è frutto di pensiero veloce. Questo può funzionare su questioni di routine già conosciute e in situazioni di emergenza in cui reagire in fretta è fondamentale. Il pensiero veloce però non sa e non può valutare bene rischi e probabilità e portarci a fare  fare errori. Ma cerchiamo di comprendere meglio evitando di vedere negatività o pregi inesistenti. Sia un chirurgo in sala operatoria che un vigile del fuoco di fronte a un incendio, fanno scelte di vita e di morte attraverso il pensiero veloce per affrontare delle emergenze e molto spesso riescono a prendere la decisione giusta in quei pochi attimi. Nelle scelte di vita non abbiamo di fronte un’emergenza ed il rischio di commettere errori determinati dalla fretta sarebbe veramente stupido. 


Sono veloci quanto ancestrali quei meccanismi che fanno corrispondere ad uno stimolo l’immediatezza di una risposta: ritirare una mano sfiorando una superficie bollente, sentire accelerare il proprio battito cardiaco dinanzi ad una potenziale fonte di pericolo, preparandoci all’azione; tutti automatismi basilari per l’evoluzione della nostra specie. Costitutivamente lenti, al contrario, si rivelano quei meccanismi che non nascono con il genere umano, ma che sorgono proprio dalla sua evoluzione, segnando il passaggio dall’uomo naturale all’uomo culturale. Sono i meccanismi della parola, del linguaggio, del pensiero che albergando nel nostro emisfero sinistro danno vita a quel pensiero logico strutturato temporalmente di cui solo noi esseri umani siamo capaci. 

. ———————————————————————————————————————————————————————————— Prof. Lamberto Maffei

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