Ogni individuo si plasma nell’ambiente dove nasce e vive, le società moderne ci hanno ormai abituato alla velocità in ogni ambito portandoci a considerare un peso inutile qualunque rallentamento. Anche se non ce ne rendiamo conto questo si riflette negativamente sulla qualità della nostra vita. Siamo così coinvolti dai ritmi “moderni” da scegliere i nostri giorni di ferie alla ricerca di attività frenetiche, non riusciamo a percepire il bisogno di “lentezza” fino a che il Medico è costretto a prescriverci potenti farmaci per la psiche.
La modernità ed il progresso ci hanno promesso una vita migliore dove la tecnologia e le macchine avrebbero lavorato per noi. Mi chiedo allora chi abbia rubato il nostro tempo. E viene spontaneo pensare alle sagge parole del Dalai Lama
– vivi una buona vita, quando sarai vecchio potrai ricordarla godendotela una seconda volta.
Quello che mi ha sorpreso negli uomini dell’occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto. –
Darsi tempo evitando di consumare troppo velocemente qualunque esperienza, impostare la nostra priorità nel rallentare il ritmo della nostra esistenza e prenderci del tempo per noi.
Darsi tempo è una proposta di lavoro rivolto al mantenimento della salute attraverso la promozione di uno stile di vita che prenda in considerazione una filosofia rispettosa dell’evoluzione dell’uomo nel proprio ambiente naturale.
Una volta soddisfatti i bisogni primari, senza rendercene pienamente conto stiamo cercando di riappropriarci dei bisogni più profondi, ognuno di noi lo fa seguendo il proprio sentire conseguente alle proprie esperienze e conoscenze. La scelta di vivere in città sempre più grandi e caotiche ci ha trasformato, anzi direi che ha costruito sopra una struttura che nasconde il nostro io più profondo. Per anni ci lasciamo travolgere dall’eccitante frenesia della vita moderna, poi ad un tratto ci chiediamo se tutto questo ha un senso, se è quello che cerchiamo e vogliamo veramente. Cercando di comprendere meglio i nostri bisogni ci avviciniamo a gruppi di vario tipo che vanno dalle associazioni per il benessere, alle organizzazioni degli ecovillaggi, o alla pratica di discipline orientali.
Dopo un periodo di ricerca più o meno lungo spesso ci si rende conto che ci troviamo ancora in una proposta molto artificiale, ancora distante da ciò che veramente potrebbe darci quella soddisfazione che stiamo cercando. La natura ci può essere di grande aiuto e come ogni aspetto del benessere fisico e mentale non deve essere traumatica, deve svilupparsi nei tempi che la natura richiede. Non possiamo pensare di poter trasformare in pochi giorni la nostra vita, anche perché dopo un primo momento di entusiasmo potremmo renderci conto di aver commesso degli errori. Occorre dare tempo al tempo, programmare con cura e costruire giorno dopo giorno un nuovo equilibrio.
Recentemente mi è stato proposto di condurre delle “sedute” di Forest Bathing che a parte il nome inglese ripropone la tecnica giapponese del Shinrin-Yoku, ovvero l’utilizzo del bosco (particolarmente quello di faggio) come terapia di riequilibrio psicofisico.
Penso che le modalità “mordi e fuggi” con cui viene proposto non permettano la comprensione di ciò che vogliamo trasmettere con il nostro Walk in Balance, ma spero che permettano almeno di seminare delle domande nel pensiero dei partecipanti.
Sul monte Amiata, la montagna sacra agli Etruschi, si estende un meraviglioso bosco di faggi considerato tra i più grandi d’Europa, in quest’area la concomitanza dell’energia del faggio unita a quella dell’antico vulcano e a quella delle numerose falde acquifere permette di percepire un forte flusso energetico.
In questo luogo dove abbiamo avuto la fortuna di nascere e dove abbiamo scelto di vivere proponiamo delle attività volte alla comprensione più profonda del benessere.
Come ogni altra organizzazione di questo tipo ci rifacciamo ai principi che mettono in stretta relazione il sano movimento, la sana alimentazione, il rapporto con l’ambiente naturale e sociale, ma dopo tante esperienze e possibilità di confronto vogliamo puntualizzare l’unità e l’unicità dell’essere umano. Ci siamo resi conto di quanto la necessità didattica dello studio dell’uomo ci abbia portato ad una suddivisione tra la struttura (muscoli, ossa, articolazioni), la biochimica (i vari metabolismi), la psiche che a sua volta è stata frazionata in mente, psiche e spirito. Tutte queste suddivisioni che hanno visto la loro nascita nel IV secolo dopo C. , amplificate dal cattolicesimo che ha puntato molto alla netta suddivisione tra ciò che sta in basso come il corpo e ciò che eleva l’uomo con la mente ma soprattutto lo spirito, sono state sistematizzate dalla filosofia cartesiana che ancora oggi domina il pensiero medico prevalente.
Come spiega sapientemente nelle sue conferenze il Dott. F. Berrino ci stiamo alimentando con cibi sempre più sterili lavorati industrialmente e anche per questo ci ammaliamo.
Ma oltre alla qualità, alla giusta combinazione dei cibi, occorre seguire i consigli dati da un altro Medico, il Dott. M. Tagliaferri che nelle sue pubblicazioni fa riferimento alla filosofia con cui ci si alimenta, il come quando e con chi mettersi a tavola.
Ma per quanto importante (noi siamo ciò che mangiamo) l’alimentazione è solo una parte dell’insieme che porta al benessere, il movimento è un’altra colonna su cui basare la nostra salute, anche in questo ambito vediamo come la modernità ci propone la salute attraverso lo sport, la competizione a qualunque livello, il voler confrontarsi e primeggiare anche nella gara in parrocchia ci ha allontanato dalla filosofia con cui Ippocrate scrisse: se avessimo la possibilità di dare a ciascuno il giusto nutrimento ed il giusto movimento, né in eccesso né in difetto, avremmo trovato la strada per la salute, questo concetto fu ripreso anche dal grande Leonardo Da Vinci che tra i sui consigli di comportamento scriveva … e se fai esercizio che sia di picciol moto. Già da queste istruttive citazioni dovremmo comprendere che il movimento sano per la salute ha ben poco a che fare con lo sport.
L’altra importantissima colonna su cui poggia la nostra salute è la psiche, il nostro equilibrio psichico è sempre difficile da indagare, la società ha costruito così tanti retaggi, modalità di rapporti, bisogni/dipendenze, che entrare nell’ambito psicologico di ognuno di noi è un’impresa titanica. Purtroppo occorre considerare quanto il moderno business sfrutti la manipolazione mediatica elaborata da espertissimi gruppi di professionisti al fine di indurci a comportamenti socialmente accettati utili ai fini commerciali e non solo.
Ci si chiede allora come uscire da una vita in cui si mangiano schifezze, siamo sedentari oppure ci muoviamo scorrettamente, viviamo condizionati dai media che sono in grado di indurre le nostre scelte. La risposta non è semplice, ma intanto iniziamo a darci tempo, meno televisione, meno centro commerciale, meno cose superflue, tanto tempo in più per noi, più natura, più contatti sinceri. Poi, aspettando di depurarci dalle tossicità indotte, le risposte arriveranno da sole.